Lo Sceriffo è Tornato!

Durante il periodo pandemico ho realizzato insieme al talento musicale di Roberto Maccaroni , il videoclip “Lo Sceriffo é Tornato!”  

Videoclip de “Lo Sceriffo è Tornato” con Disegni e Animazioni di Gianni Nugoli, Regia di Paola Maccaroni

Ovviamente la Pandemia, impegni e altri problemi hanno diluito i tempi di realizzazione ma la perseveranza ha permesso di superare tutti gli ostacoli. Sono molto orgoglioso del mio lavoro anche in quanto mi sono ritrovato a gestire diverse responsabilità dal solito e quindi questo mi ha permesso di sperimentare e affinare la mia tecnica. Secondo una stima,per la realizzazione,avrò fatto (tra disegni finali,bozze e correzioni) circa 15’000 disegni. Nei mesi a seguire, mostrerò altre curiosità in merito alla sua realizzazione.

Fammi sapere la tua Opinione; Cliccami!



Curiosità sulla Realizzazione

Per esempio, in questa scena del video di un secondo, dove i bambini corrono, ho dovuto creare 19 pose diverse per ciascuno di loro. Lavoro sempre con livelli separati per ogni personaggio. Solo quando i personaggi si toccano ha senso lavorare su un unico livello e, magari, lasciare l’altro vuoto. Di solito è meglio separare perché se devi fare una modifica, cambiare i tempi o altro, puoi farlo facilmente.

Inoltre, non è che ogni disegno viene subito disegnato bello, pulito e colorato. Prima sono molto grezzi e poi vengono ripuliti. Quindi ogni posa può essere disegnata anche tre volte durante tutto il processo di produzione, sempre se non si contano correzioni o modifiche.

Panel Storyboard de "Lo Sceriffo è Tornato"

Prima di animare, vengono buttate su carta in modo grezzo le idee che formeranno la struttura narrativa.

Lo Storyboard

Lo Storyboard è molto importante e utile perché permette di pianificare le riprese e gli agganci, sia che esse saranno reali, animate o un mix di esse. Nella scena del totem, Franco Battiato vide casualmente solo la bozza dello storyboard e disse: “Bell’idea, Chi è il Ragazzo!? Ha talento…” Questo mi fu riferito e mi piace conservarlo come un bel ricordo prima della sua scomparsa, avvenuta poco dopo. Mi dispiace che non abbia potuto vederla completata.

Grazie allo Storyboard è stato possibile dirigere le riprese a distanza

In questo caso,una volta deciso tutte le scene che bisognava girare,il reparto riprese in un giorno fece tutti i ciak necessari. Ogni singola scena venne ripetuta diverse volte, sia per la performance, sia magari con una diversa angolatura o anche per avere una scena di riserva. Tutte le riprese erano o 35mm o 50mm a seconda dei casi. Avevano inizialmente anche un secondo giorno di riprese verso la fine della produzione se mai ci fosse stata la necessità ma purtroppo con la Pandemia si dovette rinunciare e bisognava quindi lavorare solo con il materiale già presente.

Il miracolo

Una di queste scene importanti era la scena finale della “poltrona”. Avevo specificato di evitare qualsiasi piega possibile, ma purtroppo la scena era piena, strapiena di pieghe. Inoltre, Roberto non aveva un vero libro dello Sceriffo tra le mani, quindi dovevo anche disegnare ogni singolo fotogramma di questo oggetto. L’inquadratura era giusta, ma avevo solo due ciack.

Paola mi supplicò al telefono dicendomi: “Fai l’impossibile, non possiamo perderla! È indispensabile e non importa quanto tempo ci voglia; SALVALA!” Ci misi più tempo a salvare questa scena che a fare le animazioni. Solo la marcia richiese più tempo perché erano una quindicina di personaggi. Venti giorni ci vollero, 20! Ma alla fine il miracolo si era compiuto; avevamo salvato la scena ed è anche una delle più belle.

“Mi raccomando, evitate le pieghe, fate meno pieghe possibili!”… il Resto è Storia.

Layout per il Croma Key

Qualcuno potrebbe pensare che sia sempre facile fare il mix tra animato e reale, ma non è sempre così. Certo, se abbiamo una bella ripresa, un ottimo programma come After Effects e un fondale con un giusto armonioso contrasto, entrambi con una luce adeguata, beh, è roba facile. Ma cosa succede se nella ripresa c’è bisogno della profondità in un fondale che per sua natura è bidimensionale? Beh, le cose si complicano molto di più. Ad esempio, nella scena in cui Roberto esce dal film… abbiamo lui che si trova in un mondo piatto e poi deve uscire entrando nel mondo “tridimensionale”.

Nella ripresa originale,Roberto scavalca nel vuoto con il green screen alle spalle. Nient’altro.

Disegnai il fondale attorno a Roberto, applicando le basi del disegno, prospettiva e composizione sulla ripresa che avevo selezionato. Paola, che è anche una delle scenografe della RAI, mi ha dato molti suggerimenti su come allestire tutte le scenografie. La difficoltà è che bisogna tenere in considerazione una composizione che non rimane fissa nel tempo. Se non è ben pianificata, potremmo avere oggetti che disturbano la scena dopo un movimento di camera. Da qui l’importanza del layout.

Bisognava ridisegnare il Fondale in base alla Ripresa Effettiva,conservandone lo stile

Anche sulla scelta del colore si ragionava. Ogni scelta non solo influenzava la singola inquadratura, ma aveva ripercussioni sulla scena successiva. A volte, un fondale poteva risultare ancora più piatto se al posto di un personaggio animato ci fosse stato “Roberto-Reale” al suo posto. Per ovviare a questa seccatura, aggiungemmo delle linee o texture nelle aree più grandi della composizione come il terreno e le rocce ma parlerò dei fondali in modo più approfondito in un altro articolo.

To be Continued…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *